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    Uno studio critico del terrorismo

     Un gruppo internazionale di esperti presenti al convegno Is it Time for a Critical Terrorism Studies?, in corso a Manchester ha fatto un appello perché i media forniscano un ritratto più veritiero del fenomeno terrorismo, senza cadere in facili luoghi comuni.

    Anche i governi, nello stabilire le linee politiche di contrasto al terrorismo – ha osservato Richard Jackson, del Gruppo di studio sul terrorismo dell’Università di Manchester – cadono vittime di miti che ne depotenziano l’azione: “L’assunzione da parte di governanti e commentatori giornalistici che l’estremismo islamico sia una causa del terrorismo è estremamente dannosa. Un importante studio condotto da Robert Pape dell'Università di Chicago ha esaminato tutti gli attentati suicidi dal 1980 al 2003, trovando che meno della metà degli attentatori era religioso. E dei 41 attacchi suicidi Hezbollah in Libano, otto erano dovuti a musulmani, tre a cristiani e due a socialisti.

    Mark Sageman del Foreign Policy Research Institute, di Philadelphia, ha studiato circa 180 jihadisti, scoprendo che sono divenuti più radicali e religiosi dopo essersi uniti a gruppi terroristici.
    Non è un sorprendente che le persone che conoscevano gli attentatori suicidi spesso dicano che sembravano persone del tutto normali, e questo perché lo erano.”

    Per sviluppare questo tipo di analisi è stato così deciso di dare vita a una nuova rivista internazionale con peer review dedicata agli studi sul terrorismo, la cui pubblicazione inizierà nella primavera 2008.

    Fonte: http://www.lescienze.it/

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