Strumenti di controllo d’ogni tipo, sistemi di navigazione, lettori Mp3, connettori per vivavoce… le strumentazioni sul cruscotto delle macchine continuano a crescere, con la gioia degli amanti del volante che aspirano a sentirsi piloti di jet, ma con discreti problemi per l’attenzione alla guida.
Sembra infatti assodato che tutta una serie di strumentazioni che dovrebbero rendere più confortevole e sicura la guida finiscano per essere in realtà una fonte di distrazione.
Per porre rimedio a questo inconveniente, nel quadro del programma europeo AIDE (Adaptive Integrated Driver-vehicle InterfacE), un gruppo di psicologi e ingegneri del Fraunhofer Institute for Industrial Engineering IAO di Stoccarda sta mettendo a punto un sistema di informazione in grado di controllare tutte le funzioni con un solo punto di input, e un menù strutturato in modo da poter richiedere le informazioni volute con un minimo di azioni.
Ma non solo: il sistema è in grado di adattarsi alle condizioni del traffico e del guidatore stesso: alcuni sensori rilevano l’ambiente circostante al veicolo, la vettura stessa e anche il conducente.
Una microcamera è destinata a monitorare infatti i movimenti oculari di chi guida, dato che se questi rallentano, si è di fronte a un chiaro indice di stanchezza.
Il complesso dei dati così raccolti serve a regolare l’interazione fra la macchina e il conducente, attraverso suoni o una voce, una vibrazione del volante o un lampeggiamento del display, o – magari reindirizzando in modo automatico su una casella vocale o una segreteria telefonica le chiamate che potrebbero arrivare in un momento critico della guida.
Articolo tratto da: www.lescienze.it