Alcune semplici attività possono rendere significativo e piacevole il tempo libero a prescindere dalle differenze culturali e dalle possibilità socio-economiche. Insomma non è necessario aspettare le ferie e svuotare il portafogli ai Tropici per stare bene!
Fondamentale è sapersi divertire. Lo sottolinea uno studio che analizza il concetto di benessere e di tempo libero da una prospettiva culturale, confrontando gli stili di vita in diversi contesti geografici. Sebbene sia conosciuta la correlazione tra tempo libero e qualità della vita, meno note sono le modalità con cui il tempo libero contribuisce a promuoverla.
Yoshi Iwasaki, autore dello studio e professore al Temple University’s College of Health Professions, sottolinea come il concetto di tempo libero sia esclusivamente occidentale: “Gli aborigeni non hanno un termine equivalente per esprimere la stessa idea ma hanno forme espressive e attività come la danza, la musica la pittura, il raccontare storie, da cui traggono sentimenti benefici come il coraggio, l’autostima, l’armonia sia del singolo individuo che del gruppo”. Essi colgono in queste esperienze quotidiane emozioni positive e benessere, identità e fiducia, imparando a sviluppare forza interiore e mostrando una capacità di recupero, di “affrontare lo stress”, superiore a quelle degli occidentali.
La ricerca, pubblicata sul numero di giugno della rivista Social Indicator Research, intende mostrare come si possano vivere esperienze dense di significato a prescindere dal tipo di attività in sé. Un occhio dunque alla qualità del tempo libero più che alla quantità di cose con cui noi occidentali ci affanniamo a riempire il poco tempo a disposizione!
Fonte: Iwasaki Y. “Leisure and Quality of Life in an International and Multicultural Context: What are major pathways linking leisure to quality of life". Social Indicator Research 2007; 82(2):233-264.
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