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    Stupri di gruppo, Mastella: “Subito tavolo governo-opposizione”

    Minori autori di abusi su coetanei, episodi di bullismo a scuola ripresi con il videotelefonino o messi sul web. E dopo l'ennesimo episodio di violenza accaduto oggi a Reggio Calabria, che ha come protagonisti ragazzini tra i 14 e i 16 anni ritenuti responsabili di abusi nei confronti di una dodicenne interviene il ministro della Giustizia Clemente Mastella(nella foto).C'è troppo violenza sui giovani e tra i giovani – sostiene in una nota -. Noto che c'è uno scadimento preoccupante dei valori che non bisogna sottovalutare. Prima che la situazione precipiti bisogna avviare un tavolo di concertazione del governo ma che coinvolga anche l'opposizione''.

    A nome dell'opposizione la proposta di Mastella viene accolta nell'immediato da Giuseppe Consolo, capogruppo di An in Commissione Giustizia alla Camera: ''Ben venga il tavolo di concertazione governo-opposizione proposto dal Guardasigilli Mastella poiché la sicurezza dei cittadini e la regolamentazione della delinquenza minorile deve essere un problema di tutti, prescindendo dagli orientamenti politici''. Inoltre Consolo dice di aver già presentato ad inizio legislatura e a titolo personale "un progetto di legge per diminuire da 14 a 12 anni l'età dell'imputabilità per i minori''

    Per il sottosegretario alla Giustizia Luigi Li Gotti la giustizia ha le ''mani legate'' nei confronti dei minori. Intervistato dall'ADNKRONOS afferma inaftti che ''la giustizia ha funzione repressive e interviene sui reati, non può prevenire fenomeni che hanno come protagonisti minori nei confronti dei quali interviene in forma limitata''. Difficile, poi, se non impossibile pensare di 'ritoccare' il codice minorile, quindi ''resta un problema sociale: è la società che non dà esempi positivi, la famiglia e la scuola non danno abbastanza risposte: è qui che si deve intervenire''

    Dello stesso parere il vescovo d'Aosta Giuseppe Anfossi secondo il quale ''l'atto d'accusa va fatto agli adulti, troppo concentrati su se stessi'' e ''alla scuola troppo teorica e che, cosa gravissima, non insegnare a fare lavorare''. Non usa mezzi termini quindi monsignor Anfossi nel rivolgere, da uomo di Chiesa, un atto di accusa alla ''cultura adultistica che ha fatto sì che gli adulti non siano più portati a sacrificarsi per i loro figli. Che non sono oggetto di una preoccupazione educativa diretta''.

    Scuola e società, dunque, le realtà sulle quali si deve lavorare ma l'esponente della Commissione Famiglie della Cei non risparmia critiche nei confronti dei politici di sinistra. "Anche loro – afferma – non stanno dando soluzioni e non apprezzanno il lavoro come parte integrante della vita dei ragazzi. In questo senso anche le scuole professionali vanno ampliate''.

    Sociologi e psicologi invece puntano il dito su tv e realtà virtuale. Sul tragico fenomeno interviene, infatti, il sociologo Sabino Acquaviva secondo il quale c'è ''troppa pubblicità in tv di stupri e violenza di gruppo". "In questo modo si rischia l'emulazione da parte di giovani deboli, che non hanno più punti di riferimento stabili. Né la famiglia, né valori consolidati'', dichiara all'ADNKRONOS spiegando poi che: "le violenze di gruppo sono legate al quodidiano dei nostri adolescenti. Video, telefonini, computer''.

    Per Maria Rita Parsi ''negli stupri di gruppo gli adolescenti utilizzano strumenti virtuali, quelli che conoscono meglio, con cui convivono quotidianamente. Mettono in scena quello che osservano e 'assorbono' quotidianamente – dice la psicologa all'ADNKRONOS -. Piccoli criminali dell'orrore. Per fortuna si tratta di una minoranza''.

    Mentre per lo psichiatra Paolo Crepet ''la causa degli atti violenti dei minori è da ricercare nella noia dei ragazzi, nell'incapacità di emozionarsi, di gioire, di dare un senso alla propria vita, nel degrado della nostra società''. In fondo spiega all'ADNKRONOS Crepet, "i loro atti esibizionisti parlano di morte, sono solo il modo d'esprimere un disagio la cui causa è da ricercare nella società''.

    Fonte: http://www.adnkronos.com

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