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    Soddisfatto della tua vita? Avrai il cuore più sano

     Cuor contento il ciel l'aiuta, dice il proverbio. Ed è vero, almeno per quanto riguarda il rischio di ammalarsi di cuore o magari addirittura andare all'altro mondo per colpa di un infarto: chi è soddisfatto e contento di sé e della propria vita ha un minor rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Lo ha dimostrato una ricerca inglese pubblicata sull'European Heart Journal, condotta su circa 8000 funzionari pubblici inglesi.
    STUDIO – La ricerca Whitehall II fin dagli anni '80 sta raccogliendo dati sull'influenza dello stress sulla salute, seguendo nel tempo un gruppo ampio di lavoratori anglosassoni. I dati hanno consentito di dimostrare, ad esempio, che lavorare troppo fa male al cuore e di confermare che ansia e depressione sono fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Finora però non si sapeva molto sul rovescio della medaglia: essere felici protegge dalle malattie? Intuitivamente vien da dire che la felicità mantenga in salute, ma al solito in medicina ci vuole pur sempre qualcuno che si prenda la briga di dimostrarlo con dati certi. Ecco perché Julia Boehm e i suoi collaboratori hanno sottoposto ai partecipanti al Whitehall II (tutti uomini e donne di mezza età) un questionario specifico che indagava sul grado di soddisfazione di se stessi e nelle relazioni interpersonali, nella vita familiare, nel lavoro, nelle attività del tempo libero, nella vita sessuale. Per ogni settore ciascuno doveva quantificare il livello di soddisfazione dando un punteggio da uno (molto insoddisfatto) a sette (molto soddisfatto); quindi i ricercatori hanno aggregato i dati in modo da ottenere una valutazione “media” sul grado di appagamento generale dei partecipanti.
    MINOR RISCHIO – Mettendo questi risultati assieme agli eventi cardiovascolari e le malattie cardiache (angina, infarti, coronaropatie) che si sono verificati nell'arco di sei anni, i ricercatori sono arrivati alla conclusione: «Maggiore è la soddisfazione, maggiore è la prevenzione». Il rischio di malattie cardiovascolari si riduce infatti del 13 per cento in chi è più contento della propria vita; nello specifico, i settori che rendono conto di questo effetto protettivo sono soprattutto quattro ovvero la soddisfazione di se stessi in generale, sul lavoro, in famiglia e nella propria vita sessuale. L'effetto protettivo c'è negli uomini e nelle donne, in più pare “dose-dipendente” proprio come se il benessere fosse una medicina per il cuore: a un maggior livello di soddisfazione corrisponde una protezione cardiaca più consistente. La correlazione è forte soprattutto con l'angina, gli autori perciò ipotizzano che la soddisfazione della propria vita sia legata a una riduzione della probabilità di aterosclerosi piuttosto che a un effetto diretto su fattori che predispongono agli attacchi cardiaci. Resta però il dato principale, essere contenti fa bene al cuore: «L'appagamento in determinati aspetti della propria vita rappresenta un vantaggio per la salute e riduce il pericolo di malattie cardiache, indipendentemente dai fattori di rischio tradizionali – sottolinea Boehm –. Questo indica che per ridurre il rischio cardiovascolare non è opportuno solo alleviare o risolvere stati psicologici negativi: anche interventi mirati a favorire una condizione di maggior benessere psicologico potrebbero rivelarsi particolarmente utili, soprattutto nei pazienti ad alto rischio».
     
    Fonte:  http://www.corriere.it/salute/
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