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    Quando il pallone salva dalla pazzia

    La pratica sportiva è da molti anni considerata un valido ausilio terapeutico nei pazienti affetti da disturbo post-traumatico da stress, abuso di sostanze, disturbi da personalità multipla, disturbo bipolare, amnesia e persino timidezza. Ma un’èquipe di medici italiani è andata oltre, utilizzando il calcio come parte del trattamento di patologie mentali complesse come la schizofrenia e la depressione. E ha vinto uno scudetto, sul campo e in campo sanitario…

    Gli psichiatri italiani guidati da Santo Rullo hanno capito che il calcio incoraggia la socializzazione, la concentrazione e la costruzione della sicurezza: negli ultimi 14 anni Rullo ed il suo team hanno utilizzato la terapia-calcio su più di 600 pazienti, ottenendo in molti di loro una significativa riduzione dei farmaci assunti e un ritorno quasi completo alla vita normale. Questa terapia alternativa ha avuto un tale successo in Italia che esiste un vero e proprio campionato dei dipartimenti di Salute mentale.

    L’esperienza del team di psichiatri guidati da Rullo e dei loro pazienti è raccontata in 'Matti per il calcio', un libro e film sul Gabbiano, la squadra Campione d’Italia 2006 dei dipartimenti di Salute mentale: 15 pazienti psichiatrici, un ex calciatore e uno psichiatra per allenatore. Spiega Tonino Cantelmi, responsabile per la Psichiatria della regione Lazio: “Da un recente sondaggio è emerso che circa il 70 per cento degli italiani, se avesse un figlio affetto da schizofrenia, terrebbe la cosa nascosta. Ciò significa che l’ultimo muro da abbattere per ‘aprire’ davvero i manicomi è quello della vergogna. In 'Matti per il calcio' il disagio mentale e la follia sono affrontati con naturalezza e semplicità, senza pietismi inutili, ma, anzi, con ironia ed autentica partecipazione”.

    L’iniziativa ha avuto un’eco persino oltreoceano, tanto che il settimanale statunitense Newsweek ha intervistato Santo Rullo. “Numerosi pazienti riferiscono di non avere più alcun sintomo psichiatrico quando scendono in campo per giocare a calcio. Ed è precisamente questo il segno del beneficio che il calcio ‘terapeutico’ può apportare grazie alla sua caratteristica principale, l’inclusione sociale. Alla malattia mentale si è sempre risposto con forme di esclusione e isolamento: uno sport di squadra molto popolare come il calcio facilita viceversa l’inclusione nel gruppo di ogni paziente”.

    E per le donne? “Con le nostre pazienti donne abbiamo avuto il medesimo successo terapeutico con il bowling, uno sport che favorisce la socializzazione, la coordinazione e la concentrazione. Ma occorre dire che lo sport è poco utilizzato come terapia nelle donne, perché tendenzialmente preferiscono dedicarsi ad altre attività sociali”. La calcio-terapia è un trattamento integrato, e si accompagna alle terapie farmacologiche e psicoanalitiche classiche. Nei pazienti osservati dal team di Rullo sono stati rarissimi i casi di regressione a stati di forte necessità di trattamento farmacologico.

    Fonte: Nadeau B. Soccer as therapy for mental illness. Newsweek 18/01/2007.
    http://it.health.yahoo.net

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