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    Politica in crisi? Per italiani come separazione genitori

    Bagarre in Parlamento, attacchi alla 'casta', crisi di Governo e crollo della fiducia dei cittadini nei politici di casa nostra? La politica annaspa, e l'ultimo atto – con la sfiducia a Prodi e i 'teatrini' visti in questi giorni – è vissuto dagli italiani "come una separazione di mamma e papà: provoca una crescita del malessere personale e sociale, che sta sfociando in patologie preoccupanti". A lanciare l'allarme è oggi Paola Vinciguerra, psicoterapeuta a capo dell'Unità italiana attacchi di panico della Clinica Paideia di Roma e presidente dell'Associazione europea attacchi di panico.

    "Lo Stato, che per ognuno di noi è rappresentato dai volti dei politici che ogni giorno vediamo in televisione o sui giornali, è associato inconsciamente alle figure genitoriali – spiega l'esperta – La sfiducia nella classe politica è cresciuta parecchio negli ultimi anni, ma nonostante tutto c'è sempre stata la speranza che si stesse operando per il bene comune e in nome di ideali condivisibili". "Questa nuova crisi e alcune manifestazioni squallide, avvenute persino in luoghi simbolici come il Senato, corrispondono alle dinamiche delle crisi coniugali, quando i figli assistono allo sgretolamento della coppia genitoriale – dice la Vinciguerra – e quando trovano spazio comportamenti puerili e cruenti. I cittadini assistono basiti, si identificano sempre meno, si sentono soli e abbandonati o, peggio, in cattive mani".

    Così, "dagli osservatori che coordino e dalle statistiche sviluppate da ricerche universitarie – continua l'esperta, che collabora con la cattedra di Neurologia dell'Università La Sapienza – ci stiamo rendendo conto che il malessere sociale sta crescendo. Le richieste di aiuto per depressione, ansia ed attacchi di panico sono sempre più numerose". E non è tutto. La virulenza dei sintomi è sempre meno gestibile da chi ne è colpito. "Portando a situazioni di vita invalidante – testimonia la Vinciguerra – senza parlare di coloro che soffrono e non hanno il coraggio di chiedere aiuto. Le cause di tutto ciò – precisa – vanno ricercate nel momento socio-politico-economico che stiamo vivendo. L'essere umano, infatti, non è un robot che segue schemi razionali e comportamentali prefissati indipendentemente dagli stimoli a cui è sottoposto".

    L'ambiente ha un ruolo 'chiave'. Sono proprio questi stimoli, infatti, che condizionano la risposta comportamentale e l'organizzazione a livello del pensiero razionale. "La nuova ondata di malessere e ansia è legata al crollo di credibilità nelle Istituzioni – conclude l'esperta – in cui non si ha più fiducia. In questo quadro così destabilizzante, che ci dà sempre di più la percezione della grande instabilità in cui stiamo vivendo, anche la crisi di Governo, soprattutto per come è stata 'rappresentata' dai nostri politici, aumenta sensibilmente la paura del futuro e il senso di inadeguatezza dell'individuo".

    Articolo tratto da: http://www.adnkronos.com

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