Ci si può fidare della memoria a lungo termine di bambini? Difficile dare una risposta ma secondo uno studio appena pubblicato, sembra che i ricordi di soggetti giovanissimi siano più accurati di quanto ritenuto finora. In particolare, sembra che la memoria di eventi avvenuti a una certa distanza di tempo sia addirittura più precisa di quella relativa a eventi più recenti. Questo risultato potrebbe avere importanti conseguenze soprattutto per i casi giudiziari in cui i bambini sono vittime di abusi e sessuali di cui purtroppo restano i soli testimoni.
Secondo i ricercatori della Wilfrid Laurier University, in Canada, e della Deakin University, in Australia, autori di un articolo pubblicato sulla rivista "Child Development", occorre abbandonare l’idea semplicistica che i ricordi si affievoliscano con il passare del tempo.
Nel loro studio sono stati considerati soggetti età compresa tra i cinque e i sei anni che potevano partecipare alle attività di una classe o una sola volta o quattro volte. In seguito, gli studiosi li intervistavano due volte su ciò che avevano fatto nell’ultima o nell’unica delle attività.
Nel gruppo che aveva preso parte a una sola attività, i resoconti dati dopo tre giorni erano più accurati di quelli dati dopo 21 giorni. Se invece i piccoli avevano preso parte alle attività quattro volte, il ritardo con cui venivano sottoposti all’intervista non aveva effetto sul grado di accuratezza dei resoconti, purché le diverse attività fossero ripetute senza variazioni. Se invece le attività variavano tra di loro per alcuni dettagli, le risposte date dopo tre giorni erano più inaccurate di quelle date dopo 21.
"In definitiva, i resoconti dei bambini non dovrebbero essere rifiutati in modo automatico solo perché i supposti eventi si sono verificati molto tempo prima", ha spiegato Kim P. Roberts, docente di psicologia della Wilfrid Laurier University e coautore dello studio. "Nei casi di abuso su minori, potrebbe essere utile alla polizia capire se qualcuno, per esempio genitori o insegnanti, ha parlato ai bambini dell’evento e soprattutto quando queste conversazioni abbiano avuto luogo, in modo da poter valutare il rischio che i ricordi dei bambini siano stati contaminati da false informazioni".
Fonte: http://wwww.lescienze.it