Luminosità, forma e prossimità: sono questi i tre criteri che utilizzano i neonati – a partire dai primi mesi di vita – per organizzare le informazioni visive del mondo che li circonda. È quanto è emerso da uno studio finanziato dall’Economic and Social Research Council che ha visto la partecipazione di un gruppo di ricercatori guidato dalla psicologa Emily Farran della University of Reading .
L’obiettivo della ricerca era di stabilire perché alcuni bambini sembrino spostare la propria attenzione visiva in modo rapido, mentre altri la mantengono fissata più a lungo. Finora si è sempre ritenuto che si trattasse di una variabilità individuale, ma una più attenta osservazione su periodi di tempo lunghi ha rivelato come alcuni neonati passino da un gruppo all’altro a seconda degli stimoli visivi che si presentano loro.
In particolare, gli studiosi britannici hanno verificato con attente misurazioni temporali quali fossero gli attributi in base ai quali venisse catturata l’attenzione nei confronti di oggetti proiettati su uno schermo. Per quanto riguarda la forma, per esempio, sullo schermo comparivano righe di oggetti con diversa geometria e la capacità di discriminare una riga dall’altra veniva interpretata come un riconoscimento intrinseco delle diversità.
Sempre secondo la ricerca, pare che il primo tipo di organizzazione visiva sia quello basato sulla luminosità, presente già a due mesi di vita, mentre quello basato sulla vicinanza spaziale e sulla forma sorgono a quattro mesi.
Fonte: http://www.lescienze.it/