Si chiama Helen Mayberg, e lavora alla Emory University di Atlanta. E da qualche anno a questa parte, concentrando la sua attenzione su pazienti colpiti da morbo di Parkinson, còrea di Huntington, epilessia e ictus, ha scoperto il fattore che genera la depressione. Si chiama area 25, ed è una piccola regione in profondità nella corteccia cerebrale che risulta più attiva nelle persone affette dal più comune dei disturbi psichici.
Già una decina d’anni fa, la Mayberg aveva scoperto che quest’area è una fondamentale via di transito del traffico neurale tra la corteccia frontale – l’area del «pensiero» – e la regione limbica centrale, una regione evolutivamente più antica, responsabile delle emozioni. E poi aveva scoperto che nelle persone depresse l’area 25 è iperattiva: si comporta come un cancello lasciato aperto, che permette alle emozioni negative di sommergere il pensiero e l’umore.
L’anno scorso Helen Mayberg ha richiamato su di sé l’attenzione dei colleghi e del pubblico, quando con l’aiuto di due collaboratori ha descritto il modo in cui sono riusciti a curare otto persone affette da una gravissima forma di depressione. Erano persone ormai catatoniche, a cui diversi anni di psicoterapia, trattamento farmacologico e persino terapia elettroconvulsiva non avevano dato nessun giovamento. La Mayberg ha ottenuto il risultato inserendo degli elettrodi – come una specie di pacemaker – nell’area 25. Non appena venivano attivati gli elettrodi, i pazienti provavano una profonda sensazione di sollievo, e nel giro di pochi mesi due terzi di essi avevano ripreso un umore e una funzionalità quasi normali. Pensavano e si sentivano meglio, riferivano la sensazione di camminare in mezzo ai fiori, del «rumore» che era cessato, di un orrendo peso diventato leggero. Gli effetti collaterali erano quasi trascurabili.
Fonte: http://www.lescienze.it/