I bambini piccoli che parlano da soli o con gli amici immaginari non devono essere fonte di preoccupazione per i genitori. Parlare ad alta voce con se stessi potenzia la capacità dei piccoli di interagire con il mondo, di superare i propri limiti, di sviluppare le capacità motorie. Lo ha dimostrato uno studio condotto da un gruppo di psicologi della George Mason University guidati da Adam Winsler e pubblicato sull'ultimo numero della rivista Early Childhood Research Quarterly.
"I piccoli che parlano tra sé e sé ad alta voce non dovrebbero far allarmare i genitori e le maestre. Al contrario i grandi dovrebbero ascoltare ciò che i bambini dicono, per aprire una finestra sul mondo dei più piccoli che li aiuterebbe a capirli meglio", ha dichiarato Adam Winsler, autore dello studio.
Gli psicologi hanno analizzato il comportamento di un gruppo di bambini definiti "a rischio" e con diagnosi di disturbo da deficit d'attenzione; l'atteggiamento di questi bambini è stato confrontato con quello di altri piccoli della stessa età ma che non presentavano nessun sintomo che potesse essere ricondotto a disturbi comportamentali. Gli psicologi hanno verificato che tutti i bambini amano passare del tempo con se stessi, parlare e costruirsi un mondo proprio.
Riuscire a comprendere quando questo tipo di tendenza potrebbe essere sintomo di un reale disagio è difficile. Oggi, però, sia i genitori che le maestre tendono a essere troppo apprensivi rispetto ai bambini, per cui tendono ad enfatizzare e a considerare a rischio comportamenti del tutto normali. "Se gli adulti applicano i propri criteri di conoscenza e di visione del mondo ai più piccoli, nessun bambino sembrerà normale ai loro occhi. I bambini sono bambini. La loro fantasia e il loro modo di conoscere il mondo si muove su binari diversi da quelli degli adulti. Del resto i casi di disagio veri hanno manifestazioni multiple e solo allora vale la pena di preoccuparsi o rivolgersi ad uno specialista", ha dichiarato Winsler.
Fonte: Should I Let Them Talk?": Private Speech and Task Performance among Preschool Children with and without Behavior Problems. Early Childhood Research Quarterly 2008;22:215-31.
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