Vogliono vivere a lungo, ma hanno il terrore di invecchiare. Gli italiani sono indecisi tra 'sindrome di Highlander' e 'sindrome di Peter Pan': se l'81% sogna di morire il più tardi possibile, continuando a godersi i piaceri della vita, più di uno su tre è letteralmente 'paralizzato' dalla paura di ritrovarsi anziano e solo, dall'idea di ammalarsi e di perdere l'autosufficienza.
A svelare il paradosso è un'indagine condotta da Astra Ricerche per conto di Bayer, presentata oggi a Milano dal sociologo Enrico Finzi, alla presenza dell'urologo dell'università meneghina Vita-Salute San Raffaele, Francesco Montorsi, e di un ospite d'eccezione: l'attore Giancarlo Giannini. Il sondaggio ha coinvolto oltre mille italiani tra 18 e 79 anni, un campione rappresentativo di 44,7 milioni di adulti della Penisola.
"Solo il 26% degli intervistati vive benissimo la prospettiva di invecchiare – riferisce Finzi, presidente di Astra Ricerche – Anzi ne è felice, sostituendo alla cultura del 'purtroppo' (purtroppo non posso più fare questa cosa o quell'altra) alla filosofia del 'finalmente'": finalmente ho più tempo per dedicarmi a me stesso, ai miei cari e alle mie passioni. All'opposto, aggiunge l'esperto, "c'è un 34% di italiani angosciato dall'ansia di diventare vecchio. E addirittura un 9% di connazionali che dichiara di sentire ogni giorno il 'ticchettio' del tempo che passa". Un 'orologio biologico' che avanza inesorabile, senza mai incepparsi.
Unica speranza i rimedi anti-aging che il progresso medico a messo a disposizione. Tra questi, chi rifugge il tempo che passa dice no alla chirurgia plastica e sì ai farmaci. Compresi i vari medicinali antidepressivi e le cosiddette 'pillole dell'amore'. A metà fra chi non vede l'ora di guardarsi allo specchio e intravedere i primi capelli bianchi, e chi pensa a quel giorno con un'ansia lacerante, dice Finzi, "c'è poi un 40% di italiani che dichiara una preoccupazione media". E come sempre "piove sul bagnato – sottolinea il sociologo – L'atteggiamento nei confronti della terza età è tanto più negativo quanto più bassi sono il reddito e il livello di istruzione".
Ma di cosa hanno paura gli 'eterni bambini'? "Di perdere la propria autonomia (76%) – risponde Finzi – di ammalarsi (72%), di restare solo (62%)". E in particolare "di non riuscire più a muoversi senza aiuto (74%), di non ricordare cose importanti (71%), di non poter più svolgere in autonomia attività come lavarsi (70%), uscire (69%), bere e mangiare (64%), di non essere in grado di fare l'amore (56%)". E per evitare tutto questo, gli abitanti del Belpaese sono disposti quasi a tutto.
Dall'indagine emerge infatti che gli italiani conoscono bene le 'promesse' dei farmaci (antinfiammatori, antidepressivi, terapie ormonali per la menopausa e prodotti contro la disfunzione erettile maschile), del laser per molte malattie degli occhi e della chirurgia plastica. "Quest'ultima, tuttavia, ha subito una sorta di 'tracollo' di immagine", assicura l'autore della ricerca. Un po' per le 'aberrazioni' legate all'abuso del bisturi, un po' per il battage mediatico sugli effetti buoni e cattivi del ritocco, "il 44% degli intervistati rigetta questo tipo di interventi e il 30% li accetta, ma in modo estremamente selettivo". Per mantenere alte le performance sotto le lenzuola, infine, "il 54% degli italiani (15,2 milioni su 28,2 milioni di conoscitori) si dichiara favorevole all'uso delle 'pillole dell'amore' – conclude Finzi – specie se dotate di effetto rapido e duraturo".
Fonte: http://it.health.yahoo.net/