Le persone più facilmente distraibili corrono un rischio più elevato di essere coinvolte in incidenti. In alcuni lavori, come il pilota d'aereo o il guidatore di autobus, le possibili fonti di distrazione sono numerose e pongono frequentemante gli interessati in situazioni critiche in cui il mantenimento della concentrazione è essenziale.
Finora per valutare la distraibilità di una persona era possibile affidarsi solo a questionari come il 'Cognitive Failures Questionnaire', che però, basandosi sulle sensazioni dell'intervistato e sulla sua correttezza e sincerità nelle risposte, forniscono valutazioni solo soggettive.
Ora un gruppo di psicologi dello University College di Londra diretto da Nilli Lavie ha messo a punto un test che è in grado di fornire dati oggettivi, come descritto in un articolo pubblicato sull'ultimo numero della rivista Psychological Science. Il test è composto da una serie di prove da eseguire al computer; in uno di questi compiti, per esempio, la persona deve trovare la lettera X fra altre lettere somiglianti (come H, M, K e Z), o meno somiglianti (come O e P) racchiuse all'interno di una linea. Come fonte di distrazione viene utilizzata una lettera X lampeggiante al di fuori della linea che demarca sul monitor il campo d'indagine. Il tempo utilizzato per eseguire il compito dà una misura dell'interferenza degli stimoli distraenti.
Nel corso degli esperimenti condotti dai ricercatori è comunque emerso che, quale che fosse il loro livello generale di distraibilità, quanto più impegnativo era il compito, tanto meno i soggetti subivano l'interferenza degli stimoli distraenti e questo, secondo i ricercatori, perché quando il cervello è fortemente impegnato a rilevare le informazioni rilevanti per il compito assegnato, finisce per non disporre di risorse sufficienti per elaborare in parallelo gli stimoli secondari.
Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it