Le bambine hanno davvero bisogno di reggiseni se non hanno seni, o di tacchi a spillo, chirurgia plastica, depilazioni e diete feroci? O piuttosto la mania dell’apparenza che sta dilagando nelle generazioni più giovani è il sintomo di un mutamento patologico nella percezione del corpo da parte di tutti noi? Se lo domanda un articolo sulla rivista New Scientist.
Spiega Susie Orbach, celebre psicoterapeuta britannica (tra i suoi pazienti anche la principessa Diana Spencer), che ha appena scritto un libro proprio su questo argomento: “Negli ultimi 25 anni il concetto di consumatore consapevole e l’opera di convincimento da parte di dietologi, industrie farmaceutiche, industrie alimentari, industrie cosmetiche e chirurghi plastici è riuscita a convincerci tutti che il nostro corpo è qualcosa che è possibile – anzi, facile – perfezionare, e che apparire belli è qualcosa che può farci sentire bene. Le nostre caselle e-mail sono piene di spam che ci propone di allungare peni, ingrossare seni, provare più piacere grazie a delle pillole o a delle creme, perdere miracolosamente peso grazie a infusi di erbe. Le mamme acquistano completini intimi sexy o scarpe con i tacchi alti alle figlie anche se vanno ancora alle scuole elementari, e le teenager sognano a occhi aperti di nasi rifatti, liposuzioni e protesi mammarie. Come se il corpo fosse una tavolozza nella quale mettere colori a piacimento, un qualcosa da modificare secondo i nostri gusti”.
Il corpo insomma, che nel ‘900 è stato un mezzo di produzione, ora è diventato l’oggetto della produzione. E il territorio nel quale un marketing spregiudicato che usa la necessità di bellezza per spargere terrore si scatena senza tregua.
Questo sta per scatenare, secondo la Orbach, una vera e propria emergenza sanitaria che si intravede già se si analizzano le statistiche su disturbi come l’anoressia e la bulimia, l’autolesionismo, l’obesità.
Fonte: Orbach S. Why do we need bras for babies? New Scientist 10/02/2009
http://it.health.yahoo.net/c_news.asp?id=24532