Ecco un altro motivo per non lesinare ore di sonno al proprio corpo: dormire poco altera la memoria, impedendo il consolidamento dei ricordi spaziali. È quanto dimostrato in uno studio di Pierre Orban della Functional Neuroimaging Unit, presso la Montreal University, in Canada, e Philippe Peigneux del Cyclotron Research Centre dell’Università di Liegi, in Belgio. La ricerca è apparsa sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze PNAS.
Gli esperti hanno rilevato che il sonno è importante per riorganizzare i ricordi spaziali consolidandoli e cioè archiviandoli in centri cerebrali specifici. Per studiare gli effetti del sonno e della sua deprivazione sulla memoria spaziale gli esperti si sono serviti del celebre videogioco Duke Nukem. I neurologi hanno arruolato due gruppi di individui addestrandoli a missioni che consistevano nel trovare dei luoghi in una città virtuale.
I ricercatori hanno tenuto sotto controllo il cervello di tutti i volontari con la risonanza magnetica funzionale, sottoponendoli alla scansione subito dopo il gioco e poi ancora tre giorni dopo.
Dopo la sessione di addestramento alla missione virtuale i volontari di uno dei due gruppi hanno perso un’intera notte di sonno, mentre gli altri hanno dormito normalmente. A questa notte ne sono seguite altre due in cui entrambi i gruppi hanno potuto dormire. Al terzo giorno, quindi, il campione di individui è stato sottoposto nuovamente ai test per vedere quanto i volontari ricordassero delle informazioni spaziali acquisite giocando col videogioco.
Mentre il cervello dei due gruppi di volontari mostra le stesse aree di attivazione (nell’ippocampo, centro di memoria e orientamento) subito dopo la prima sessione di gioco, la sua attività differisce al riesame effettuato dopo tre giorni. Infatti gli individui che hanno potuto dormire normalmente mostrano, al rievocare i ricordi spaziali, l’attivazione dello striato, centro coinvolto nel regolare i movimenti. Non così gli altri individui che sono stati deprivati di una notte di sonno. Ciò significa, hanno concluso i neurologi, che dopo aver appreso dei dati spaziali, il sonno aiuta a riorganizzarli e trasferisce quei ricordi dall’ipocampo ad altre regioni cerebrali come lo striato.
Biblio: Philippe Peigneux et al. Sleep after spatial learning promotes covert reorganization of brain activity. PNAS doi_10.1073_pnas.0510198103.
Autore: Paola Mariano
Fonte: http://it.health.yahoo.net