C'è una spiegazione neurobiologica al sesto senso, all'intuizione, a quella percezione che molti sostengono essere una sorta di potere magico. Il cervello umano riceve e cataloga le sensazioni che provengono dall'esterno in due modalità: consciamente e inconsciamente. Nel primo caso si stabilisce una reazione causa-effetto tra la sensazione e la reazione; per esempio ciascuno di noi sa che se metterà la mano su una piastra elettrica calda finirà per ustionarsi.
Nel secondo caso il cervello raccoglie tutta una serie di informazioni relative al momento in cui un evento genera la sensazione. Quando ci si ritrova in condizioni simili ad esperienza vissute, allora "il sesto senso" ci indica come le cose potrebbero andare a finire. Il sesto senso dunque altro non è che l'insieme di informazioni che il cervello riesce a conservare rispetto alle esperienza che una persona fa. Più si conosce, più si sperimenta, più si è in grado di prevedere come alcune situazioni possono evolvere. Niente magia o strani poteri. Lo ha ribadito una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori dello Swedish Research Council.
Non è causale, per esempio, che dopo anni di esperienza lavorativa si riescano a gestire le emergenze con più facilità di quando si era all'inizio della carriera. Il cervello, di fronte a certe situazioni simili ad alcune già vissute, fa scattare delle reazioni che di solito vengono definite istintive ma che sono del tutto razionali e ben codificate.
Fonte: Press release Swedish Research Council
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