Una dieta ricca di cibi ad alto contenuto di grassi, di carni lavorate e di cibi dolci sembra favorire maggiormente il rischio di depressione rispetto a una dieta ricca di prodotti sani come pesce, frutta e verdura. Questo è quanto emerge da un ampio studio inglese pubblicato sulla rivista British Journal of Psychiatry.
Per analizzare a fondo il legame tra alimentazione e malattie depressive, un gruppo di ricercatori dello University College di Londra ha analizzato i regimi alimentari di 3500 impiegati statali inglesi di mezza età per un periodo di tempo di 5 anni, dividendoli in due gruppi a seconda della loro abitudine ai cibi sani come pesce, verdure, legumi e frutta o del loro elevato consumo di cibi meno salutari come carni lavorate, fritture, dolci e formaggi grassi.
Dai loro risultati è emerso che i chi seguiva una dieta meno salutare e ricca di cibi lavorati e ricchi di grassi andava incontro al 60% di rischio di depressione in più rispetto a coloro che seguivano una dieta più sana. Studi condotti in passato hanno dimostrato come una dieta mediterranea sia utile ad abbassare il rischio di malattie depressive del 30% tuttavia, secondo gli esperti, non è ancora chiaro in che modo una dieta più salutare possa contribuire a una mente più sana.
Secondo l'autrice della ricerca Archana Singh-Manoux, consumare cibi crudi e sani potrebbe diminuire il rischio di infiammazione dell'organismo e ciò potrebbe essere legato a una minore insorgenza di disturbi della mente come l'ansia e la depressione, oltre che a una miglior condizione di salute dell'intero sistema cardiovascolare e del cuore. Mangiar bene, secondo la ricercatrice, non significherebbe quindi soltanto vivere bene, ma anche pensare bene.
Fonte: Tasnime N et al. Dietary pattern and depressive symptoms in middle age. The British Journal of Psychiatry 2009: 195:408-13. doi:10.1192/bjp.bp.108.058925
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