Il modello di vita vincente? Essere ricchi e famosi, secondo un giovane italiano su tre.
La trasgressione non sembra più essere uno scandalo, né se si parla di manager usi alla cocaina né per quanto riguarda una donna disposta ad usare il proprio corpo per fare carriera, tantomeno lo ‘sballo’ dell’adolescente il fine settimana.
A rilevarlo è il Censis, che ha condotto un’indagine su giovani italiani in età compresa tra i 18 e i 30 anni, e dalla quale emerge che, a loro parere, avere successo nella vita vuol dire realizzare le proprie aspirazioni per il 37,9%, o fare qualcosa di utile per gli altri (26,1%). A pari merito poi l’essere se stessi, che guadagna il 25,4%. Ma ci sono anche altre situazioni che non sembrano più scandalizzare i giovani: l’uso di lavoratori in nero, ad esempio, per il 65,4% di loro è normale. Stesso discorso per il magistrato con amicizie poco raccomandabili (65%), o per l'uomo politico con una vita trasgressiva nascosta (63,1%). E non sconvolge neanche il professore universitario che faccia carriera con i concorsi truccati (58,4%).
“La poltiglia valoriale e comportamentale – commenta il Censis – sembra sempre più accettata dal corpo sociale, sulla scia di una malintesa retorica della libertà di essere se stessi”. Con queste premesse, il tempo libero dei giovani si accompagna a un'ampia gamma di azioni fortemente a rischio: il sabato sera si registra il picco di ragazzi che dichiarano di aver bevuto alcol (l'86% circa a fronte dell'1,9% delle ragazze e del 3,9% dei ragazzi che bevono, ad esempio, il lunedì). Si concentrano nel fine settimana anche le più gravi sregolatezze sulla strada: il 70,7% delle contravvenzioni effettuate è per guida in stato di ebbrezza, mentre il 47,4% riguarda quelle per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.
E se esiste ancora un qualche genere di richiamo collettivo condiviso, questo è il primato del soggetto: il criterio di legittimità del comportamento è la scelta individuale. Vince così il “gioco virtuale dell'affermazione di sé: la regola dell'apparizione televisiva e del successo mediatico è proprio quella dell'essere se stessi, dell'affermazione della propria opinione e immagine, qualunque essa sia. Esempi di questa sorta di 'casting di massa', sono le richieste dei giovani per partecipare al Grande Fratello e il boom di Facebook in Italia”, conclude il Censis, come si apprende dall’Ansa.
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