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    Figli difficili se il padre è depresso

    Avere una madre depressa è un problema enorme per un figlio, che facilmente rimane stretto tra un senso di colpa fortissimo e grandi difficoltà di sviluppo (in taluni casi persino fisico). La letteratura è ricca di esempi sull'impatto di una figura materna affetta da sindrome depressiva, non altrettanto note sono invece le implicazioni delle sofferenze psicologiche paterne sui figli. Eppure sono altissime, come specifica un recente studio dei ricercatori di Oxford pubblicato sulla rivista specializzata Lancet.

    LO STUDIO – Secondo la ricerca inglese, che ha seguito alcuni nuclei famigliari nel tempo, i piccoli nati da padri affetti da sindrome depressiva hanno dal 10 al 20 per cento delle possibilità in più di sviluppare problemi comportamentali o addirittura tendenze suicide. Mentre gli adolescenti i cui padri soffrono di alterazioni patologiche dell’umore e ciclotimia sono dieci volte più propensi a manifestare analoghi disordini nella crescita e dalle tre alle quattro volte più inclini a soffrire di vere e proprie malattie psicologiche. Anche studi precedenti hanno dimostrato come disordini mentali di varia natura nei padri (come l’alcolismo per esempio) si traducano spesso in un orientamento figliale verso comportamenti autolesionisti o aggressivi.

    PAPÀ SOTTOVALUTATI – Il professor Paul Ramchandani, alla guida della squadra di psicologi che ha curato lo studio, sottolinea la necessità di approfondire l’importanza del ruolo paterno, e di conseguenza del disagio dei papà, nella crescita dei figli, sostenendo che si tratti di un’area di studio ancora poco esplorata. Non stupisce del resto che, in una società in cui molti padri concorrono a crescere e accudire la prole attivamente fin dalla primissima infanzia, aumenti anche l’importanza di questa figura nei suoi risvolti più problematici.

    EVOLUZIONE DELLA FIGURA PATERNA – L’evoluzione storica, culturale e psicologica della figura paterna inizia solo oggi a essere un caso di studio. I giovani papà sono sempre più vicini ai loro bimbi, ma al tempo stesso questi nuovi padri che accudiscono i figli e cambiano pannolini rischiano di mancare poi nella fase successiva, e cruciale, del loro delicato ruolo: quello di insegnare ai figli a stare nella società e a rapportarsi con gli altri. Insomma l’evoluzione, pur positiva, ha portato da un lato ad accrescerne l’importanza, e dunque anche l’eventuale impatto negativo, mentre dall’altra parte rischia di tradursi in una lacuna futura.

    FIGLI MASCHI – Avere un padre irrisolto e depresso, alcolista o problematico ha effetti ancor più nefasti sui figli maschi, che cercano un modello e una guida. Sono loro i più danneggiati dai disordini mentali di questi padri cronicamente infelici che, secondo le stime, rappresentano il 2 per cento dei casi dei genitori maschi. E che spesso, molto più delle madri depresse, hanno enormi difficoltà a chiedere aiuto.

    Fonte: http://www.corriere.it/

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