L’ansia e l’emotività influenzano notevolmente i valori pressori. E’ noto che molto spesso i valori di pressione misurati nello studio del medico sono più alti di quelli misurati da una infermiera o da un familiare, o di quelli automisurati. E’ il fenomeno della cosiddetta ipertensione da camice bianco. Ma può anche accadere l’esatto contrario. La pressione è normale nello studio del medico, ma è stabilmente più alta sia nelle misurazioni effettuate a casa dal paziente, sia nella registrazione delle 24 ore: questo fenomeno viene chiamato normotensione da camice bianco o ipertensione mascherata.
Quali sono le cause di questo disturbo e quali le caratteristiche cliniche e psicologiche dei pazienti? I medici e gli psicologi dell’ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina di Roma hanno cercato di dare una risposta a queste domande attraverso una ricerca nata in collaborazione tra l’Unità Operativa di Psicologia Clinica e il Centro per la Ipertensione Arteriosa, i cui risultati verranno presentati nel corso del prossimo Congresso Nazionale dell’AFaR – Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca Biomedica e Sanitaria – che si svolgerà a Benevento dal 22 al 24 settembre 2005, organizzato dall’ospedale “Sacro Cuore di Gesù”.
Il campione preso in esame per la ricerca è costituito da 150 soggetti (ipertesi e normotesi) d’età compresa tra 30 e 60 anni divisi in base al grado di ipertensione, bilanciati per età, sesso e scolarità e sottoposti a misurazione della pressione con diversi metodi (automisurazione e monitoraggio ambulatoriale pressione arteriosa – MAPA). Dalla ricerca emerge che l’ipertensione è in relazione ad un disturbo della regolazione psicologica delle emozioni, l’alessitimia, che implica un deficit della capacità di elaborare le emozioni da un punto di vista cognitivo, una difficoltà ad esprimerle, a creare un legame con l’altro stabilendo un rapporto di fiducia. I soggetti ipertesi in media sono più alessitimici dei non ipertesi: insicuri, lamentano in genere sintomi somatici (più che problemi psicologici o relazionali), possono avere esplosioni di collera o di pianto senza sapere il perché, e mostrano ridotta capacità empatica perché, non riuscendo ad usare come segnale le proprie emozioni, non possono utilizzare quelle degli altri. Chi, invece, risulta avere una normotensione da camice bianco (o ipertensione mascherata) dimostra un attaccamento insicuro ma ambivalenze: preoccupati del “troppo vicino o troppo lontano” hanno bisogno di stabilire un rapporto ma ne hanno al contempo paura.
Un altro aspetto rilevante della ricerca è relativo all’età: il fenomeno dell’ipertensione da camice bianco aumenta con l’età, nonostante le persone anziane siano consapevoli della propria malattia e seguano da tempo una terapia. L’anziano è più fragile, più dipendente dal medico: il corpo diventa veicolo principale per esprimere le emozioni altrimenti inespresse, e il medico, in quanto figura accudente, è colui che attraverso il sintomo raccoglie le emozioni non dette. Ogni misurazione della pressione diventa, quindi, un test che valuta il proprio stato di salute.
Quali, allora, il comportamento del medico e i suoi consigli? “Nel corso della visita e della misurazione della pressione", spiega Dario Manfellotto, responsabile del Centro per la Ipertensione dell’Ospedale, "bisogna capire e interpretare i pensieri del paziente, studiare le sue reazioni, parlargli della malattia, sentire le sue opinioni. E’, inoltre, importante fare sempre un confronto fra i dati della pressione misurati dal medico, quelli automisurati, e quelli rilevati con la registrazione nel corso di 24 ore, per verificare se esistono differenze significative”.
Il Congresso dell’AFaR è appuntamento molto importante per la ricerca italiana che vedrà impegnati più di 300 ricercatori provenienti da tutti i centri AFaR d’Europa, con il contributo di 400 lavori scientifici. Ai temi dell’AIDS e delle cellule staminali verranno dedicate due letture magistrali, rispettivamente del prof. V. Colizzi dell’Università di Tor Vergata, e dell’on. Prof D. Di Virgilio, sottosegretario al Ministero della Salute. Notevoli anche i contributi internazionali nella giornata dedicata alla tavola rotonda europea sulla gravidanza a rischio, dove verranno presentati gli studi dei ricercatori italiani, austriaci, spagnoli e tedeschi.
Fonte: Ufficio stampa AFaR – Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca Biomedica e Sanitaria 2005.
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