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    Alimentazione e stress: le ultime ricerche

    L'OMS , Organizzazione Mondiale della Sanità, definisce la salute come "uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità".

    Purtroppo questo obiettivo di benessere è fortemente lontano dalla realtà che vediamo quotidianamente intorno a noi, in particolare a causa del tanto temuto “stress”.

    Numerose ricerche hanno dimostrato che molte malattie, perfino quelle più gravi come i tumori, siano spesso aggravate se non addirittura provocate da un eccessivo accumulo di stress.

    Senza arrivare a forme così gravi, lo stress incide quotidianamente sul nostro cuore, sistema immunitario, sulle nostre capacità riproduttive, oltre che ovviamente su tutta la sfera psichica ed emotiva, spesso senza che nemmeno ce ne rendiamo conto. Tra gli aspetti più colpiti e studiati di questo malessere troviamo sicuramente l’alimentazione.

    Recentissimi studi (Luglio 2015) svolti dall'Università di Zurigo affermano che lo stress, anche se moderato, può sabotare e compromettere la dieta e la sana alimentazione.

    Lo studio, pubblicato dalla rivista Neuron ha coinvolto in totale 51 soggetti, selezionati in quanto amanti di uno stile di vita salutare.
    In condizioni di laboratorio controllate i soggetti sono stati suddivisi in due gruppi, uno dei quali posto a condizioni stressanti, quali tenere una mano in acqua gelata per tre minuti.
    Ad entrambi i gruppi è stato successivamente richiesto di scegliere tra due cibi, uno più saporito e l'altro più salutare, il tutto svolto con il continuo monitoraggio dell’attività cerebrale in corso.

    Lo studio ha evidenziato come i membri del primo gruppo, quelli sottoposti a leggero stress, abbiano scelto il cibo più saporito in misura maggiore rispetto al gruppo non sottoposto a stress.

    L’analisi cerebrale svolta durante l’esperimento ha mostrato inoltre che nei soggetti sotto stress l'area che influenza il desiderio di gratificazione era più attiva, mentre quella più legata agli obiettivi di lungo termine, come appunto il dimagrimento, era meno attiva.

    Una delle ricercatrici, Silvia Maier, ha così commentato lo studio: “I nostri risultati rappresentano un passo avanti importante verso la comprensione delle interazioni tra stress e autocontrollo nel cervello umano: dimostrano che gli effetti dello stress agiscono lungo diversi cammini neurali. La capacità di autocontrollo è sensibile alle perturbazioni a diversi livelli, all'interno di questo network e un autocontrollo ottimale richiede un preciso bilanciamento di input che provengono da diverse regioni cerebrali”.

    Aggiunge inoltre Todd Hare, autore senior dello studio: “Si tratta di un elemento significativo perché implica che anche fattori di stress moderato, molto più comuni degli eventi di stress estremo, sono in grado d'influenzare le scelte, e questo avviene molto frequentemente nella popolazione generale. Nei prossimi studi, vorremmo determinare se alcuni dei fattori protettivi nei confronti dei forti stress, come il supporto sociale, possano anche influenzare l'autocontrollo”.

    Lo studio ci permette di riflettere su tutti i fattori che influenzano il sano dimagrimento, tra cui risposte cerebrali e collegamenti neurali.

    Oggi, purtroppo, molte persone credono invece che il dimagrimento sia esclusivamente una questione di motivazione, attribuendo unicamente a questa la colpa per il fallimento di sane condotte alimentari.
    E’ importante capire come l’alimentazione sia influenzata da un insieme di fattori biologici, psicologici e chiaramente anche motivazionali che devono integrarsi per portare ad un buon esito.

    Ovviamente tutto ciò non deve essere preso come scusa per non impegnarsi del tutto in condotte salutari, attribuendo allo stress e ai collegamenti cerebrali la colpa rispetto ad uno stato di sovrappeso; ma deve piuttosto essere tenuto in considerazione per ottenere risultati in un’ottica realistica di salute e benessere generale.

     

    Dott.ssa Monica Pirola, docente del webinar: "L’analisi del comportamento alimentare: gli strumenti dello psicologo"

    e del corso d'aula: "Dieting, magrezza, eccessi estetici: tecniche di intervento per lo Psicologo" .

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