Investire in prevenzione non solo per vivere meglio (e più a lungo), ma anche per abbattere la spesa sanitaria dei Governi che, ogni anno, costa ai cittadini centinaia di euro. É quanto emerge da “Alimentazione e salute”, il terzo position paper presentato a Cernobbio al Forum Villa d’Este di Ambrosetti dal Barilla Center for Food & Nutrition, un centro multidisciplinare legato al mondo della nutrizione e dell’alimentazione in relazione con le tematiche ad esso correlate (economia, medicina, nutrizione, sociologia, ambiente) del quale fanno parte, tra gli altri, anche l’oncologo Umberto Veronesi e l’economista Mario Monti.
Negli ultimi 50 anni il progresso scientifico, l’incremento nell’aspettativa di vita, la trasformazione delle malattie e il cambiamento di abitudini alimentari e stili di vita hanno portato le patologie non trasmissibili come quelle cardiovascolari, diabete e tumori, a essere responsabili oggi del 60% dei decessi nel mondo. Il fatto che circa l’80% dei casi legati a queste malattie potrebbero essere prevenuti eliminando alcuni fattori di rischio come il fumo, le diete non equilibrate, l’inattività fisica e l’alcol, fa emergere come la prevenzione sia oggi un fattore chiave, senza il quale il peso di queste patologie sulla salute globale potrebbe aumentare del 17% nei prossimi 10 anni.
“Nella prevenzione l’alimentazione e lo stile di vita sono fattori centrali: sono molto strette le connessioni fra l’assunzione di alcuni macro e micro nutrienti e la probabilità dell’insorgere di tali patologie. Mangiare pochi grassi saturi, poca carne, poco zucchero e sale, molta frutta e verdura, carboidrati e pesce, e camminare regolarmente almeno 30 minuti al giorno, può aiutare molto. Basti pensare che ridurre di soli 2 punti la pressione sanguigna riduce del 7% il rischio di mortalità coronarica, e del 10% il rischio di ictus” – ha dichiarato Gabriele Riccardi, professore di endocrinologia e malattie del metabolismo.
“All’origine di queste patologie c’è un processo infiammatorio che debilita le cellule – ha aggiunto Camillo Ricordi, chirurgo e scienziato. “Per questo, 5-6 porzioni al giorno di frutta e verdura, anti-infiammatori per eccellenza, possono allungare la vita, e di molto. Inoltre, dimagrire anche solo di 4-5 chili consente di ridurre di due terzi l’incidenza del diabete, migliorando tra l’altro il benessere complessivo.” Negli ultimi anni la prevenzione sta diventando sempre di più una priorità: con l’allungarsi della vita media e lo sviluppo delle cosiddette “malattie del benessere” (tra cui l’obesità) i costi che i Governi devono affrontare per la spesa sanitaria incidono sempre più sulla collettività. In Italia è di 40 miliardi di Euro l’anno la spesa sostenuta in terapie e cure per patologie cardiovascolari, diabete e tumori: quasi 700 euro a testa.
Fonte: Barilla Center for Food & Nutrition
http://it.health.yahoo.net/c_news.asp?id=26236