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    Alcool e fumo: sintomi di violenza domestica?

    Comportamenti poco salutari, come il tabagismo o il consumo di alcool, possono essere campanelli d’allarme che nascondono un disagio più profondo: quello causato dalla violenza continuata all’interno del rapporto di coppia. Lo illustra una ricerca riportata sulla rivista Archives of Internal Medicine.

    La violenza domestica è un fenomeno diffuso ma sommerso: raramente le vittime denunciano il loro problema, e quindi difficilmente chiedono aiuto; anzi a volte l’esistenza stessa del problema viene negata, poiché la donna viene spesso posta in condizioni di sudditanza psicologica e non riconosce le violenze subite, che vengono percepite come incidenti, di cui la vittima stessa di sente responsabile. La scarsa visibilità del fenomeno, insieme alla difficoltà di rilevarlo, fanno sì che non vi siano in genere iniziative per ricercare sistematicamente questo problema nei pazienti.

    È noto da studi precedenti che esiste una forte connessione fra l’alcoolismo e il tabagismo da un lato, e dall’altro situazioni di violenze subite, in particolar modo dal partner. Utilizzando questa consapevolezza, gli autori hanno ideato un approccio che consente di circoscrivere il campo dei soggetti a rischio di violenza semplicemente utilizzando i dati che emergono dagli screening, già ampiamente effettuati, sull’alcool e il fumo. L’indagine è stata compiuta attraverso un questionario distribuito in forma anonima alle pazienti nelle sale d’attesa di medici di differenti specializzazioni. I dati emersi sono risultati significativi: se la donna fuma, c’è una maggiore probabilità che abbia subito violenza nei precedenti 12 mesi, mentre se consuma bevande alcoliche il rischio è raddoppiato. Anche la probabilità di subire violenza in generale nel corso della loro vita risulta aumentata nelle fumatrici o nelle donne alcoliste, e gli effetti si sommano quando nello stesso soggetto coesistono i due comportamenti; inoltre esiste una relazione dose-risposta, ovvero maggiore è il quantitativo di sostanze consumato, maggiore è l’incidenza di episodi di violenza.

    Questo studio, come i precedenti, non permette di delineare un chiaro rapporto causa-effetto fra alcolismo e tabagismo, e violenza coniugale. Alcuni ipotizzano che sia il comportamento della donna rispetto a fumo o alcol a renderla più facilmente vittima di violenze, ma diversi studi fanno pensare che piuttosto il consumo di queste sostanze sia una risposta della vittima allo stress della violenza continuata. ”Piuttosto che una malattia o un comportamento”, concludono gli autori, “la violenza domestica è un complesso fenomeno sociale”. Ulteriori studi longitudinali sono necessari, aggiungono i ricercatori, per accertare i meccanismi causali che innescano il comportamento violento, e per verificare l’efficacia degli interventi attuati dalle strutture sanitarie.

    Fonte: Gerber MR, Ganz ML, Lichter E et al. Adverse health behaviors and the detection of partner violence by clinicians. Arch Intern Med 2005;165:1016-21.

    Articolo di Antonella Sagone, tratto da http://it.health.yahoo.net

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