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    Agopuntura, solo effetto placebo, ridimensianata la tecnica cinese

    L'agopuntura funziona, a patto che ai pazienti non si riveli che in realtà non funziona. Sembra un paradosso, ma è la sostanza di una delle più ampie ricerche mai condotte su questa antichissima forma di terapia contro le nevralgie di ogni genere e molti altri tipi di mali, usata da oltre cinquemila anni in Estremo Oriente, da tempo diventata molto diffusa e popolare come forma di medicina alternativa anche in Occidente.

    Eppure i suoi effetti terapeutici sono per la maggior parte nella mente dei pazienti, influendo psicologicamente su di loro come un placebo: convinti di ricevere una cura utile, vi reagiscono positivamente, con una scomparsa o un'attenuazione dei dolori di cui soffrono, anche se in effetti non si riscontrano benefici effettivi. L'esperimento in questione ha infatti appurato che, se gli aghi vengono conficcati nei punti sbagliati del corpo, ossia non lungo le linee di pressione su cui dovrebbero trovarsi per incidere sul sistema nervoso, i risultati sul malato sono praticamente identici. Se non è il modo in cui sono disposti gli aghi a determinare una "guarigione", commentano gli scienziati, allora dev'essere la psiche umana che provoca una sensazione di benessere.
    La ricerca è stata pubblicata su Cochrane Library, la rivista della Cochrane Collaboration, l'organizzazione che si occupa della revisione critica degli studi clinici internazionali, riportata dalla Bbc. Lo studio è stato condotto da ricercatori del Centro per la ricerca medica complementare dell'Università Tecnica di Monaco, ha esaminato una serie di trentatré esperimenti compiuti su un campione molto esteso di persone: ben 6.736 pazienti, sofferenti di forti emicranie e mal di testa.

    Alcuni sono stati sottoposti all'agopuntura tradizionale, seguendo i punti di pressione del corpo. Altri invece hanno ricevuto una forma di "falsa" agopuntura, con gli aghi disposti a casaccio o nei punti sbagliati. Il risultato sorprendente è stato che tutti hanno registrato benefici dal trattamento, paragonabili a quelli ottenuti attraverso analgesici o altri medicinali per diminuire il dolore.

    "Gran parte dei vantaggi clinici dell'agopuntura sembrano essere derivati da effetti non legati alla collocazione degli aghi, bensì a un forte effetto placebo", afferma il professor Klaus Linde, che ha diretto la ricerca. "Con questo – aggiunge Linde, per puntualizzare – non intendiamo dire che l'agopuntura non funziona in assoluto, ma che la selezione di specifici punti del corpo appare meno importante di quanto molti di coloro che praticano questo trattamento hanno ritenuto fino ad ora".

    Più importante sarebbe invece il convincimento del paziente: se questi crede che la cura sia valida, il suo cervello reagirà in modo da procurargli dei benefici. Come il placebo, la pillolina di zucchero che non contiene alcun medicinale, ma che viene data in test clinici per appurare, appunto, le differenze con medicinali veri e propri, l'agopuntura avrebbe dunque un effetto innanzitutto di carattere psicologico.
    Si tratta, sottolineano i ricercatori tedeschi, soltanto di un'ipotesi: "Senza dubbio saranno necessarie ulteriori ricerche per capire esattamente come funziona questa terapia prima che venga prescritta ai pazienti", osserva il professor Linde. "I medici devono sapere quanto a lungo si protrarranno gli effetti positivi dell'agopuntura e se dei terapisti più esperti possono effettivamente ottenere risultati migliori di terapiste che hanno avuto soltanto un addestramento di base".

    Fonte: http://www.repubblica.it/

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