Pubblicato da Sicily87, il 24 Gennaio 2011
L’articolo esplora, in prima analisi, il concetto psicologico della pianificazione e la sua elaborazione teorica; il tutto viene fatto tenendo conto del contributo teorico di diversi Autori, soffermandosi soprattutto sul modello dello Human Information Processing. Vengono analizzati, inoltre, le varie abilità cognitive coinvolte nella pianificazione, nello specifico verrà posta l’attenzione su: l’attenzione, la capacità di formulare piani di azione e, infine, la flessibilità cognitiva, cioè la capacità di passare rapidamente da un concetto all’altro e saper attribuire significati diversi ad uno stesso concetto.
Visti i recenti contributi dati alla Psicologia dalle Neuroscienze Cognitive, ampio spazio viene dedicato alle basi neuropsicologiche della pianificazione, facendo esplicito riferimento al Sistema Attentivo Supervisore, messo appunto da Norman e Shallice nel 1986, e soffermandosi, in particolar modo, sulla corteccia prefrontale, essendo questa l’area neurologica maggiormente coinvolta nei processi di pianificazione. In riferimento alle lesioni del lobo frontale ci si sofferma su due distinte sindromi cliniche: la sindrome dorsolaterale e la sindrome orbitofrontale.
La parte finale del contributo ha lo scopo di analizzare le relazioni tra la pianificazione e le abilità di problem solving. Anche per quanto concerne quest’ultimo costrutto teorico, si riportano i contributi dei diversi Autori che hanno identificato il concetto e le sue distinte fasi.
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