Pubblicato da annarita59, il 19 Giugno 2014
Il bambino,mentre si adatta al mondo, costruisce i propri schemi mentali, rendendoli sempre più complessi. Nell’interazione tra il soggetto e l’ambiente, l’assimilazione e l’accomodamento si alternano, determinando la costruzione delle strutture cognitive, le quali, perciò, non sono né semplicemente innate, né tantomeno apprese attraverso l’esercizio, bensì sono costruite dal soggetto nell'interazione dinamica con l'ambiente.
Lo sviluppo psicologico e la crescita del bambino, possono essere considerati come stadi di equilibrio successivi, che vanno progressivamente adattandosi alle sue continue scoperte intellettive, sociali ed affettive.
Nell'ipotesi psicogenetica elaborata da Jean Piaget (1896-1980) lo studioso mira a spiegare l’intelligenza umana,ricostruendo le fasi (gli stadi) del suo sviluppo nell'individuo, in senso evolutivo. Ogni tappa, ogni stadio è preceduto necessariamente da un altro stadio, in cui si sviluppano operazioni mentali ,che stanno alla base di quelle successive.
Questo sviluppo non avviene sempre in modo lineare, in quanto è influenzato dalle stimolazioni dell’ambiente familiare e sociale e dalle stesse esperienze personali compiute dall'individuo.
Perciò, quello che resta fisso è l'ordine con cui si susseguono gli stadi, ma non i percorsi e le modalità con le quali essi si organizzano.
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