Sono una psicologa, psicoterapeuta, oltre 10 anni di formazione universitaria e post-universitaria, molti anni di tirocinio e volontariato nelle ASL, diversi anni di attività libero-professionale, tuttora in corso. Potrei, per età, esserti tranquillamente madre.
Ora come ora, fare psicologia all'uni, conviene solo e soltanto a coloro che ci insegnano. Vengono pagati. Con soldi pubbici. Perchè se si dovessero mantenere con la clinica... la fame, farebbero.
Cosa attende i laureati in psicologia? Molti anni di volontariato, in ASL prese d'assalto da tirocinanti malvisti e maltrattati, che non solo non vedono il becco di un quattrino, ma devono pagarsi obbligatoriamente onerose assicurazioni, per stare lì. E non sto scherzando.
Poi c'è il passaggio quasi obbligatorio nei call center, per mettere insieme qualche euro. Dura poco.
Un tempo "tirava" fare il simil educatore professionale nelle cooperative sociali, case famiglia e residenze protette. Ma oggi è cambiata la legge, prendono solo più laureati in scienze dell'educazione. Meglio così, i salari si aggiravano sui 6 euro lordi l'ora, meno di una badante.
Le opportunità di lavoro non sono più o meno soddisfacienti: non ci sono e basta.
Questo per una serie di motivi storici troppo lunghi per essere sunteggiati qui. Ma in Italia la professione di psicologo non esiste, nella pratica, se non in misura residuale. Ciò significa che i posti previsti negli organici degli enti pubblici, di ogni tipo e natura (sanità, carceri, scuola, ...) sono pochissimi, ma molti meno di quanti si possa immaginare, veramente: in un grande ospedale di un capoluogo di Regione, Centro di Eccellenza, per farti un esempio, gli psicologi strutturati (cioè assunti a libro paga) non sono più di 3. Ma in una struttura grandissima, dico. Poi ci saranno un pugno di psicologi a contratto, metti un 3-4, un altro 3-4 borsisti (tipo 6.000 euro lordi per due anni di una ricerca), qualche volontario che spera di ottenere una borsa o un contrattino prima o poi, e legioni di tirocinanti, a decine.
Invece gli "psicologi" iscritti all'Albo sono circa 80.000 e stanno crescendo in maniera esponenziale.
Perchè? Perchè le università prendono contributi quanti più iscritti hanno, e di cosa faranno i loro laureati, semplicemente, romanamente, se ne fregano.
Le aziende private che assumono psicologi non esistono, perchè come laurea è valutato sotto zero.
Chi lavora lo fa col diploma che aveva già: insegna alle elementari (parlo dei vecchi "magistrali"), fa il bancario, il geometra, il perito, lavora nel negozio o ditta di famiglia, oppure ha una seconda laurea (lettere, filosofia, infermieristica, scienze dell'educazione, scienze del servizio sociale, anche medicina). Eh sì, perchè con la laurea in psicologia non si può nemmeno ambire ad insegnare psicologia nelle scuole ove è prevista questa materia. Per dirti che pacco è la laurea in psicologia. Un PACCO!
Il lavoro, quindi, se lo trovi, è più o meno stabile, ma non ha niente a che fare con la psicologia.
Mettersi in proprio è L'UNICA POSSIBILITA', almeno per i comuni mortali. I "figli di", gli "amici degli amici", insomma, chi arrriva da una famiglia che ha le giuste conoscenze, un posto più o meno stabile, nel privato, tipo cliniche (e questo mi sta pure bene), o nel pubblico (con contratti o borse di studio) - e questo non mi sta bene per niente - lo trova. Ma lo sa già prima di iscriversi all'uni, che lo zio primario, che il cugino dirigente della ASL, una volta psicologo, lo farà entrare. Perchè in tutta la mai vita non ho mai visto un solo concorso pubblico di cui non si potesse indovinare con certezza chi l'avrebbe vinto. O io sono paragnosta, c'ho i poteri, o i concorsi sono TUTTI pilotati. Quei pochissimi, davvero pochissimi, che ogni tanto escono.
Così ti metti in proprio. Se, nel frattempo, come me, ti sei sposata un ingegnere o comunque un uomo che ha un lavoro vero, uno di quelli che ti consentono di vivere, e di pagarti le spese. Perchè di clienti, credimi, ne vedrai pochini, anche se fossi Freud redivivo.
Freud, fra l'altro era un medico neurologo. Morale: se hai la passione per la psicologia, fatti il dovuto mazzo e cerca di entrare a Medicina. Se riesci a entrarci, vedi di finirla. Poi ti fai Psichiatria o Neuropsichiatria infantile, o anche solo la specializzazione in Psicoterapia. Allora sì, che un posto per entrare in ASL e fare la psicoterapeuta lo trovi. Perchè a Medicina c'è una vera selezione, ma chi la passa, trova un lavoro vero. Se lo avessi saputo alla tua età, col cavolo che facevo psicologia.